
Dungeons & Dragons
Ariel NouraShare
Non è solo un gioco. È un’esperienza. È un modo per connettersi, per condividere, per creare qualcosa di unico con le persone che ci stanno a cuore. Quando penso a D&D, non immagino solo mappe, manuali e dadi. Immagino una tavolata con gli amici, le risate che nascono spontanee, le patatine sparse sul tavolo, qualche birretta che accompagna la serata, e storie che prendono vita davanti a noi.
D&D È Inclusività
D&D è per tutti. Non importa se sei esperto o se non hai mai lanciato un d20 in vita tua. Non importa che ruolo preferisci, quale classe scegli o se la tua voce trema quando interpreti il tuo personaggio. D&D accoglie tutti, proprio come un party avventuroso che si forma per caso in una taverna: ognuno ha qualcosa di unico da offrire, e insieme si creano legami che vanno oltre il gioco.
"Non esiste un modo giusto o sbagliato di giocare. L’unica regola che conta davvero è divertirsi, insieme."
La Gioia di Creare Storie
C’è qualcosa di magico nel creare storie insieme. A volte sono avventure epiche che si trascinano per anni, altre volte sono piccole missioni di una sera, che però rimangono scolpite nella memoria. Non è tanto la trama a renderle speciali, ma il fatto di viverle insieme.
- Quel momento in cui tutti trattengono il fiato prima di un tiro cruciale.
- Le risate quando un errore porta il gruppo in direzioni assurde.
- La soddisfazione di un successo inaspettato o il caos che nasce da un fallimento critico.
Giocare a D&D significa accettare il caos, accogliere gli imprevisti e lasciarsi trasportare dalla fantasia.
Quando Sei il Master
Da Master, il compito è un po’ diverso ma altrettanto speciale. Creare una storia, immaginare un mondo e regalare ai giocatori un’esperienza che li metta alla prova è una sfida affascinante.
- Devi anticipare le loro mosse (o almeno provarci!).
- Creare difficoltà che siano stimolanti senza essere insormontabili.
- E, soprattutto, accettare che i tuoi giocatori troveranno sempre un modo per mandare tutto all’aria!
Ma è proprio questo il bello: vedere come i personaggi, con le loro storie e il destino (o i dadi), riescono a trasformare una trama che avevi immaginato in qualcosa di completamente nuovo. È un viaggio che non controlli fino in fondo, e proprio per questo è così emozionante.
Un Gioco Che È Più di un Gioco
D&D non riguarda solo i tiri di dadi o le regole del manuale. È un modo per prendersi del tempo per stare insieme, per condividere momenti che diventano ricordi preziosi. Non importa se giochi una volta all’anno o ogni settimana, se la tua campagna dura mesi o se fai una sessione one-shot.
Ciò che conta è esserci, insieme.
È vivere quell’ansia prima di un tiro importante, la gioia di un successo critico, o la risata quando il tuo barbaro cade in una trappola ovvia perché non ha voluto fare un tiro di percezione. È il party che litiga su chi deve parlare col re, il ladro che "prende in prestito" un oggetto cruciale senza dirlo a nessuno, il mago che esaurisce gli incantesimi nel momento peggiore.
E Tu, Perché Ami D&D?
Oggi voglio sentire le vostre storie, le vostre avventure, le vostre esperienze.
- Qual è stato il momento più epico o divertente della tua campagna?
- Hai mai mandato il Master fuori dai binari con una scelta inaspettata?
- O, da Master, qual è stato il colpo di scena che ha lasciato il tuo party a bocca aperta?
Scrivete nei commenti, raccontatemi di voi. Voglio creare uno spazio dove la nostra passione per D&D possa crescere e dove possiamo ispirarci a vicenda.
Perché alla fine, che siate guerrieri coraggiosi, maghi astuti o Master pazienti, una cosa è certa: la vera avventura è quella che viviamo insieme.
1 commento
Mi sono approcciata al mondo del gdr in generale quando avevo 19 anni (16 anni fa 🥲). È stato per caso ed è stato su SL (second life). All’epoca su SL la comunity di gioco di ruolo era molto florida e per caso mi imbattei in una land di nome Legenda. Era fantasy, aveva di tutto e di più (vampiri, lycan, sirene, umani, elfi…). Non c’era un master, li si ruolava a braccio 😂 a fantasia dei giocatori, eventi esclusi. L’imbarazzo iniziale era veramente tanto, sopratutto per il modo in cui si parlava…in questo caso…in cui si scriveva, ma comunque era imbarazzante. Da lì a poco le land dedicate al gioco di ruolo andarono chiudendo una per una e così iniziai a cercare il gdr altrove e mi imbattei in D&D. Ora sono un paio di anni che portiamo avanti una campagna, tra impegni di lavoro, famiglia ecc, riusciamo (se tutto va bene) a riunirci 1 volta ogni 2 settimane. In quelle poche ore lo stress, i problemi quotidiani, le incazzature del lavoro ecc non esistono più. Il tuo problema più grande è non fallire un tiro salvezza per non far rumore, riuscire a scassinare la serratura di una villa per recuperare un oggetto maledetto ecc ecc… e mentre quel piccolo dado gira, mi sento più leggera.